Tra i dolci più amati all’estero ma ormai anche qui da noi, il banana bread è un plumcake morbido e naturalmente dolce, perfetto per una colazione energetica. La mia versione non contiene derivati animali né glutine!
UN’ALTRA VARIANTE DI BANANA BREAD:
Ogni volta che propongo sui social un banana bread letteralmente impazzite chiedendomi la ricetta, è incredibile come un dolce così semplice possa conquistare… e in effetti è proprio la sua estrema velocità di preparazione, il fatto di poter riciclare le banane troppo mature, e i pochi ingredienti a farlo diventare decisamente uno dei dolci più fatti e rifatti. Qui sul blog ce ne sono altre due varianti, QUELLA AL COCCO e QUESTA AL LATTE CALDO, ma sul mio primo e-book ce n’è una ancora più guduriosa: LA VERSIONE CAFFE’ E CIOCCOLATO! Insomma, c’è solo da chiedersi quale provare per prima! Il banana bread (pan di banana se vogliamo tradurre) è un dolce poco dolce che non necessità dell’aggiunta di uova o burro perché le banane stesse gli donano una morbidezza unica, ottenendo un impasto cremoso che sta insieme e non si sbriciola dopo la cottura, a differenza di molti dolci vegan! Stavolta mi sono cimentata per venire incontro alle tante richieste di ragazze celiache e ho utilizzato delle farine senza glutine, in particolare quella di teff e di maranta. Trovare il bilanciamento perfetto per il banana bread non è cosa semplice: molte ricette propongono troppi liquidi, con la conseguenza che sul fondo il dolce fa fatica a cuocersi e svilupparsi per la troppa umidità che rilasciano per giunta anche le banane in cottura… in altre c’è troppa farina, e quindi l’esigenza di aggiungere grassi per non averne una mattonella. Io più o meno credo di averci fatto l’occhio: la consistenza deve essere simile a quella di una crema pasticciera bella corposa, e anche la cottura è fondamentale. Ogni forno è a sé, quindi tenetelo d’occhio!
LE FARINE SENZA GLUTINE:
Se non avete problemi con il glutine non ha senso eliminarlo del tutto della dieta, ma altresì variare le farine e i cereali ha sicuramente dei vantaggi: a me piace sperimentare, e quando ne ho l’opportunità passo tantissimo tempo a studiarmi le farine e a spignattare per capirne la resa. Per questa ricetta avevo sotto mano l‘arrowroot presa a Londra, si tratta di fecola di maranta, una polvere bianca quasi inodore e insapore, molto simile alla fecola di patate o mais. Proprio come queste ultime è perfetta utilizzata in circa il 10% dei dolci per ottenere un prodotto più fragrante, quello che ci serve nei dolci senza glutine, che perdendo la parte “elastica” della farina, spesso tendono a rimanere duri. La maranta, inoltre, ha un indice glicemico leggermente minore rispetto alle farine comuni ed è molto più digeribile, oltre che senza glutine (in realtà non deriva neanche da un cereale, ma da una pianta). La farina di teff, invece, è tipica dei paesi del nord Africa ed ha – oltre al profumo particolare e dolce – la caratteristica di essere ricca in fibre, minerali e vitamine: il suo chicco infatti deve essere necessariamente macinato intero, non si va quindi a perdere quasi nulla delle sue sostanze nutritive! Entrambe le farine potete acquistarle online, vi lascio i miei link di seguito * alcuni affiliati.
La ricetta è:
- Senza glutine
- Senza lattosio
- Senza uova
- Senza grassi
- Senza zucchero
- VEGAN
Informazioni nutrizionali: (per 1 fetta)
Calorie: 150 | Carboidrati: 30 g |
Proteine: 4 g | Grassi: 1 g |
Prodotti utilizzati: (click per info)
Ingredienti
Istruzioni
- Schiacciamo 2 banane, la terza tagliamola a metà e lasciamola da parte.
- In una ciotola mescoliamo le banane schiacciate con lo yogurt, aggiungiamo le bucce di psillio (potete ometterle, ma verrà meno morbido) e lasciamo agire un paio di minuti.
- Completiamo aggiungendo il resto, mescoliamo velocemente e versiamo in uno stampo da plumcake foderato di carta forno oppure ben oliato. Completiamo con la banana tagliata.
- Inforniamo a 180° per circa 40/50 minuti o fino a cottura, ogni forno è diverso quindi fate la prova stecchino!
Note
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- Questo post non è stato richiesto da nessuno, né ho percepito compensi.